Etimologia da Galiardus con significato di vigoroso e gaio. Forse discendevano dai Quagliat di origine normanna, attestati a Cava de’ Tirreni nel Salernitano dal 1052 con un Giovanni Gagliardi avente ufficio di Gastaldo (esattore di imposte). Dalla Campania si sono poi sparsi in tutt’Italia. I “nostri” Gagliardi provengono da Aurano, un villaggio ormai quasi spopolato dell’alta Val Grande in provincia di Verbania-Cusio-Ossola, a 700 m.s.m. Un gruppo famigliare, guidati da un Giacomo Gagliardi emigrò da Aurano nella seconda metà del ‘700, tentando di essere accettati a Sessa, ma subito volgendosi verso il più accogliente Comune di Monteggio, stabilendosi nelle frazioni di Molinazzo, Ramello e Lisora allora dipendente dal Baliaggio di Lugano. Si allearono subito per matrimonio con famiglie autoctone, Galeazzi, Zanetti e Vesconi.
La scritta Galiardi (senza la “g”) è un errore risalente alle registrazioni del prevosto Don Alberti nei libri parrocchiali di Sessa e Monteggio, poi corretta dai suoi successori. Francesco Gagliardi (1837 – 1920) probabilmente venuto a conoscenza che dei Gagliardi di Napoli avevano un titolo nobiliare (Napoli fu per secoli sotto il dominio spagnolo dove i titoli nobiliari non si negavano a nessuno) antepose arbitrariamente la particella nobiliare “De” al suo cognome con un ingenuo tentativo di nobilitazione, velocemente lasciata poi cadere dai discendenti.
Questo ceppo figura attinente di Monteggio, perché a metà ‘800 la Confederazione svizzera volle stabilire questo concetto (esistente solo da noi) senza fare nessuna ricerca genealogica, ma conformandosi solo al domicilio a quel momento. Nel 1873 Giacomo Gagliardi ottenne il diritto di vicinato dal distretto di Lugano, dimenticando però di fare iscrivere l’attinenza a Monteggio. Apriti cielo, si scatenarono subito gli avversari politici quando Giovanni Gagliardi si pose in corsa per la carica di sindaco. La diatriba si trascinò per dodici anni fin che il Consiglio di Stato con decisione del 10.12.1902 decretò la loro attinenza.
I CUGINI GAGLIARDI DI MOLINAZZO DI MONTEGGIO
Guerino GAGLIARDI era nato da Gaetano e Anna Mainini il 28.11.1830. Aveva sposato Amalia Marinoni il 12.04.1875 ed è morto il 21.04.1913 senza lasciare discendenza diretta. Aveva due fratelli e una sorella: Rosalia nata nel 1827, Napoleone del 1832 e Carlo del 1839. Era dunque secondogenito, ma primo maschio, ciò che a inizio ‘800 faceva una bella differenza. Al momento del decesso lasciava tre nipoti, Clemente, Felice e Lucia figli del fratello Napoleone, mentre Gaetano, figlio di Carlo era premorto, nel 1904.
Francesco GAGLIARDI era nato da Giacomo e Lucia Scolari il 22.10.1837. Aveva sposato Matilde Notari (data matrimonio sconosciuta) ed era morto il 23.04 1920 senza lasciare discendenza diretta. Era ultimogenito di due fratelli e due sorelle. Anche i nipoti erano premorti.
I due erano terzi cugini, l’avo comune era il Giacomo immigrato da Aurano che aveva sposato in seconde nozze nel 1796 Angela Zanetti.
IL TESTAMENTO DI GUERINO GAGLIARDI
Il testamento pubblico allestito e rogato a Molinazzo di Monteggio dall’Avv. Oreste Gallacchi il 7 dicembre 1912, firmato da Guerino Gagliardi e da vari testimoni è depositato insieme ad altri atti presso l'archivio Cantonale.
In sintesi, lascia ai nipoti, figli del defunto fratello Napoleone tutta la sostanza di Montagnola proveniente dall’eredità della zia Lucia Monti–Marinoni, con la clausola che finché sarà vivente la loro mamma Angiolina Gagliardi-Mazzuchelli ne abbia essa stessa il godimento. Della rimanente sostanza, di qualunque natura ed ovunque posta, vuole il testatore che ne abbia l’usufrutto per la metà la detta cognata Angiolina e per l’alta metà l’altra cognata Amalia Marinoni, vedova del defunto fratello Carlo. Il testatore poi stabilisce che al decesso delle dette cognate, la sostanza da esse usufruita vada a favore di un beneficio destinato a venire in aiuto alle persone povere appartenenti alle famiglie Gagliardi attinenti di Monteggio. Atteso che il legato sia perpetuo e possono essere consumati solo gli interessi annuali. Nel caso che nel corso dell’anno non venisse consumato tutto l’interesse, la somma restante andrà a favore di persone povere, incapaci al lavoro appartenenti al Comune di Monteggio.
IL TESTAMENTO DI FRANCESCO GAGLIARDI
Esiste la velina di un testamento del 16 settembre 1903 che descrive lasciti e usufrutti a sua moglie Matilde nata Notari, a sua sorella Angiolina (dovrebbe essere Maria Angela alla quale alloca una diaria di Fr. 1.50, malgrado dichiari che non la merita essendo stata sempre una grande poltrona. Il resto del testamento continua su questa spassosa falsa riga fino alla dichiarazione “che se anche fosse contrario alla legge le mie fatiche sono io il padrone e voglio che siano conservate a perpetuità”. E dopo morti tutti i beneficiati vuole che sia fatto un asilo infantile per i bambini delle frazioni del Basso Monteggio. Inutile dilungarsi in quanto rifece il testamento il 3 marzo 1920 quando sia la sorella che i nipoti erano ormai deceduti e rimaneva solo sua moglie e la sua domestica.
Il testamento olografo di Francesco Gagliardi, rogato dall’Avv. Carlo Censi il 03.03.1920 è depositato insieme ad altri atti presso l'archivio Cantonale. Dopo aver definito lasciti e usufrutti per sua moglie e per la domestica Erminia Della Valle (a condizione che rimangano, l’una vedova e l’altra nubile) e le disposizioni per il funerale (un solo prete ma due quintali di sale da distribuire ai poveri), stipula che, “cessato l’usufrutto con lo stesso sarà istituito un ricovero a favore dei poveri, infermi e incapaci e dei vecchi incapaci di guadagnarsi il pane dei Gagliardi. Non essendovi di questi l’usufrutto sarà cumulato, affinché ci sia una somma abbastanza forte per fare un asilo nel paesello di Molinazzo, sarà a profitto del Basso Monteggio”.
CONSIDERAZIONI DIVERSE
Oltre ad essere morti a sette anni di distanza l’uno dall’altro, si capisce che non c’era stata nessuna intenzione di creare un’opera benefica concordata. Erano due famiglie separate, e, anche nel cimitero di Sessa, la cappella Gagliardi contiene solo le spoglie della famiglia di Francesco, mentre gli altri, ascendenti e discendenti della famiglia di Guerino sono stati inumati in varie tombe a Sessa o altrove. Le finalità dei benefici che volevano istituire sono confuse, difficili da interpretare. Siccome non risulta che i Gagliardi facessero il pane, probabilmente la frase è da interpretare …a favore dei Gagliardi poveri, vecchi e infermi incapaci di guadagnarsi il pane…. . Poi ci sono dei significati che cambiano nel tempo; ad esempio la parola 'asilo' può prendere il significato di 'scuola materna' come pure di 'casa per anziani'. I singoli lasciti, pur essendo generosi erano insufficienti per creare qualche cosa di solido e interessante, mentre potendoli unire per un solo scopo, si aprirebbero varie soluzioni. Tutti questi problemi fecero sì che la cosa si trascinò per vari decenni senza risultato. Finalmente con risoluzione del Consiglio di Stato del Cantone Ticino datata 06.11.1979 venne approvata la costituzione della FONDAZIONE GAGLIARDI Guerino e Francesco, al fine di definirne gli scopi e ratificarne gli statuti.